Che fine ha fatto Baby Jane? Blanche la sorella perversa

Enigmatico thriller psicologico con la regia di Sebastiano Mancuso

Riprendere un classico e qui non si parla del romanzo di Henry Farrell che come dice un regista di mia conoscenza scrive pure male, qui si parla del film dove due attrici che vengono scelte per caso o per ragione si odiavano anche nella vita privata e parliamo di Bette Davis e Joan Crawford, che io nella mia benigna ignoranza ho ribattezzato nel dopo teatro parlando con gli artisti “si ho visto il film con Bette Crawford” poiché ormai nella mia vetustaggine ci stava di più la simbiosi delle due donne… ah già delle due donne…ah già delle due sorelle…

“Il lavoro teatrale prodotto da Absinthe Teatro è tratto dal romanzo di Henry Farrell ha avuto una prima riduzione da Mirco Sassoli e poi un adattamento drammaturgico da parte dello stesso regista, Sebastiano Mancuso, che per scelta voluta e forzata, si distacca volutamente dalla versione cinematografica. Elmo Ler e Loriana Rosto interpretano le protagoniste della storia ovvero Jane Hudson (Baby Jane) e Blanche Hudson. Edna, la materna domestica, è interpretata da Antonella Scornavacca e in questa nuova versione, più estesa e più rivolta alla simbologia concettuale, il cast viene impreziosito dalla partecipazione di Francesco Russo”. Questa è una parte del comunicato stampa già pubblicato.

Così saltiamo i convenevoli e andiamo al dunque!!!

Quello che salta agli occhi e alle orecchie e a qualsiasi altro senso quando si sta in prima fila al Teatro Canovaccio di Catania è che sei a mezzo metro dagli attori puoi toccare quasi con mano le due sorelle che si amano e si odiano contemporaneamente e allo stesso modo. Per questo Elmo che interpreta Jane e Loriana che interpreta Blanche, sono geniali, perfette, dolci, violente, sarcastiche, iraconde e crudeli, non sai mai per chi votare…certo ci sono stati momenti di panico quando volavano vassoi e la sorella Blanche veniva catapultata dalla sedia a rotelle: però è stato bello perché era come stare in uno psicodramma, e non come spettatori, ma come partecipanti. Così per la commozione e la paura mi sono persa dei pezzi perché sono entrata in una sorta di trance. Come disse l’attore Elmo Ler a fine serata: “Questo spettacolo inizia già adrenalinico, quindi hai due possibilità: la prima è che devi arrivare al massimo della brutalità per poi scemare nella dolcezza e nell’impotenza della follia”.

Bene tra follia omicida e follia impotente, certo è un’estremizzazione di un rapporto familiare ma neanche più di tanto: le fantasie familiari messe in pratica generano brutti mostri. Soprattutto se sono i genitori a crearle!!! Più volte la nostra Jane ci racconta che se era una brava bambina veniva premiata dai genitori e se invece faceva delle birichinate veniva punita. Certo a 50 anni sentire e vedere una donna “macerata” dall’alcool che fa la bambina, che non ha avuto una vita intima se non…se non che un certo orgoglio nella sua follia Jane ancora ce l’ha!

La storia per chi non la conosce e presto detta. Jane è una bambina prodigio che, grazie alla sua bellezza e alla sua voce si esibisce nei teatri di vaudeville: il vaudeville oltre ad essere un genere teatrale leggero, conteneva canzoni di circostanza e di contenuto moralistico-satirico, quelle che la bambina metteva in scena insieme a suo padre, che le faceva da manager e l’accompagnava come pianista sul palcoscenico. Ecco il primo nodo: il pianista Edwin Flagg invitato da Jane, ormai anziana, per riprendere la sua carriera, intensamente interpretato da Francesco Russo, che diventa il padre che Jane agogna nella sua follia di bimba mai cresciuta.

Cantando la canzone “I’ve written a letter to daddy” che era uno dei suoi numeri migliori, si avverte una certa tensione nel testo che sottende altro, rispetto a quello che dice: vi traduciamo il testo pieno di ombre perché il vero segreto sta nel fatto che la nostra Jane col padre poteva avere “altro” e che la sorella Blanche voleva salvarla da questa storia: “Ho scritto una lettera a papà il suo indirizzo è lassù nel cielo. Ho scritto “Caro papà, ci manchi e vorrei che tu fossi con noi per amarci”, al posto del francobollo metto i baci. Il postino dice che è meglio farlo [che scriverlo]. Ho scritto una lettera a papà dove gli dico “ti amo””. C’è altro, c’è altro direbbe il regista avveduto. Se le canzoni Vaudeville alludevano anche la Colazione sull’erba di manetiana memoria con quel bellissimo Tè organizzato dal regista con il pianista/padre che alludeva: sì, le sorelle erano pazze perché erano state ab-usate dal padre e la canzone lo diceva nella sua morbosità e nel consiglio del postino… e Jane era la preferita di papà…

Con gli anni Jane finisce nell’oblio mentre Blanche diventa una brava attrice molto più bella della sorella…

Il destino di Jane e Blanche viene segnato in maniera indelebile quando una sera, di ritorno da un party entrambe ubriache, Blanche viene investita davanti al cancello di casa: chi è stato? Sembra che ad effettuare tale tentato delitto sia stata Jane, che fugge terrorizzata in preda ai sensi di colpa per le condizioni in cui si era ridotta la sorella. Sarà lei a “prendersi cura” della ex diva ormai paralizzata, alternando angherie psicologiche e violenze fisiche per farle pagare la colpa del declino della sua carriera, che Jane avverte come se fosse stata “rubata” dalla sorella. Blanche, intanto, tenta di convincerla ad accettare di farsi curare in una clinica psichiatrica, ma Jane per tutta risposta aumenta i soprusi nei confronti della sorella, togliendo dalla sua stanza anche il telefono e negandole ogni contatto con l’esterno. Per isolare definitivamente Blanche, Jane uccide a martellate la vecchia governante Edna interpretata da una magistrale Antonella Scornavacca.

Alla fine Blanche, confessa la verità: al contrario di quanto sempre sostenuto, era stata lei a tentare di investire la sorella per l’umiliazione che aveva subito davanti a tutti al party da cui erano di ritorno. Jane però, accortasi che Blanche voleva ucciderla, si era spostata e così era finita lei contro il cancello. Ma io mi chiedo come ha fatto ad investirsi da sola la nostra Blanche? Potenza dell’immaginazione era avvenuto e basta! Ed è questo che ci portiamo a casa da quella sera tra il detto e non detto tra il fatto e non fatto, non sappiamo nemmeno Che fine abbia fatto Blanche? Forse è rimasta viva?

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